“Cuffia dei rotatori” è il termine usato in anatomia per indicare il complesso muscolo-tendineo della spalla che abbracciando la testa dell’omero mantiene connesso il braccio al resto del corpo.

E’ un’articolazione sottoposta frequentemente a sollecitazione e di conseguenza a lesioni legate ad azioni quotidiane, traumi o microtraumi.

La lesione della cuffia dei rotatori interessa maggiormente le categorie lavorative o sportive che, nello svolgimento delle loro mansioni, sono costrette ad utilizzare prevalentemente gli arti superiori, usurando e sottoponendo a sforzi ripetuti questo distretto corporeo.

Possiamo pensare ad una progressiva lesione della cuffia dei rotatori quando percepiamo un dolore continuo legato al movimento, dolore notturno, quando si presenta una limitazione dell’articolazione stessa, ad esempio non ruscire a portare il braccio dietro alla schiena o sopra alla testa. 

A questo punto è consigliabile rivolgersi al medico di famiglia, il quale prescriverà il percorso diagnostico adeguato: radiografia, ecografia, risonanza magnetica nucleare e la valutazione specialistica ortopedica.

Possibilità di trattamento 

Nelle fasi iniziali, molto spesso, il percorso migliore è farmacologico, votato alla riduzione del dolore e dell’infiammazione nella possibilità di ridare movimento alla spalla, associando anche un percorso fisioterapeutico specifico e mirato.

In presenza di cause traumatiche vere e proprie, o di una persistenza dei sintomi, il trattamento chirurgico diventa una possibiltà da valutare.

Da due decenni l’artroscopia della spalla è considerata l’opzione chirurgica migliore: attraverso piccoli fori sulla cute, il chirurgo ortopedico è in grado di entrare all’interno dell’articolazione con strumenti miniaturizzati e riparare le lesioni senza interferire con il sistema muscolare esterno all’articolazione stessa. I progressi in campo medico in relazione alla microchirurgia hanno superato frontiere fino a ieri inimmaginabili, con un tasso di rischio davvero minimo rispetto alla portata degli interventi.

Come prevenire la lesione

Ridurre il rischio di lesioni alla cuffia dei rotatori o comunque cercare di minimizzare la possibilità di ricorrere ad intervento chirurgico, è possibile tramite alcune strategie di prevenzione. Cercare di avere una vita attiva in maniera sana, praticare attività sportive che aiutino a sviluppare una muscolatura in grado di sostenere l’apparato osseo (anche dei distretti non coinvolti con l’aricolazione della spalla), prestare particolare attenzione ad una corretta postura e la tempestività di denuncia del dolore al medico, possono essere alcuni consigli da tenere in considerazione.

Dott. Massimo Paganelli

Ortopedico

“Cuffia dei rotatori” è il termine usato in anatomia per indicare il complesso muscolo-tendineo della spalla che abbracciando la testa dell’omero mantiene connesso il braccio al resto del corpo.

E’ un’articolazione sottoposta frequentemente a sollecitazione e di conseguenza a lesioni legate ad azioni quotidiane, traumi o microtraumi.

La lesione della cuffia dei rotatori interessa maggiormente le categorie lavorative o sportive che, nello svolgimento delle loro mansioni, sono costrette ad utilizzare prevalentemente gli arti superiori, usurando e sottoponendo a sforzi ripetuti questo distretto corporeo.

Possiamo pensare ad una progressiva lesione della cuffia dei rotatori quando percepiamo un dolore continuo legato al movimento, dolore notturno, quando si presenta una limitazione dell’articolazione stessa, ad esempio non ruscire a portare il braccio dietro alla schiena o sopra alla testa. 

A questo punto è consigliabile rivolgersi al medico di famiglia, il quale prescriverà il percorso diagnostico adeguato: radiografia, ecografia, risonanza magnetica nucleare e la valutazione specialistica ortopedica.

Possibilità di trattamento 

Nelle fasi iniziali, molto spesso, il percorso migliore è farmacologico, votato alla riduzione del dolore e dell’infiammazione nella possibilità di ridare movimento alla spalla, associando anche un percorso fisioterapeutico specifico e mirato.

In presenza di cause traumatiche vere e proprie, o di una persistenza dei sintomi, il trattamento chirurgico diventa una possibiltà da valutare.

Da due decenni l’artroscopia della spalla è considerata l’opzione chirurgica migliore: attraverso piccoli fori sulla cute, il chirurgo ortopedico è in grado di entrare all’interno dell’articolazione con strumenti miniaturizzati e riparare le lesioni senza interferire con il sistema muscolare esterno all’articolazione stessa. I progressi in campo medico in relazione alla microchirurgia hanno superato frontiere fino a ieri inimmaginabili, con un tasso di rischio davvero minimo rispetto alla portata degli interventi.

Come prevenire la lesione

Ridurre il rischio di lesioni alla cuffia dei rotatori o comunque cercare di minimizzare la possibilità di ricorrere ad intervento chirurgico, è possibile tramite alcune strategie di prevenzione. Cercare di avere una vita attiva in maniera sana, praticare attività sportive che aiutino a sviluppare una muscolatura in grado di sostenere l’apparato osseo (anche dei distretti non coinvolti con l’aricolazione della spalla), prestare particolare attenzione ad una corretta postura e la tempestività di denuncia del dolore al medico, possono essere alcuni consigli da tenere in considerazione.

Dott. Massimo Paganelli

Ortopedico