I Disturbi Respiratori del Sonno sono alterazioni della respirazione che avvengono nel corso del sonno. La causa più comune di tali disturbi è rappresentata dalla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS) presente nel 4.4% circa della popolazione di età compresa tra i 20 e 70 anni.

L’OSAS è caratterizzata dalla presenza di russamento e soprattutto di pause respiratorie (apnee) durante il sonno, dovute ad un’ostruzione meccanica delle vie aeree superiori (apnee ostruttive), nel corso delle quali si verifica una riduzione della ventilazione polmonare con conseguente ridotta ossigenazione del sangue. La ridotta ossigenazione del sangue porta poi ad aumento della pressione arteriosa, ad un maggiore lavoro cardiaco, ad una maggiore frequenza di aritmie cardiache e ad una sofferenza cerebrale generale che si riflette anche nell’alterazione del sonno fisiologico che diventa frammentato e molto meno “ristoratore”. Questo spiega la frequente presenza in questi pazienti di cefalea al risveglio, di sonnolenza diurna con possibili addormentamenti impropri (“colpi di sonno” responsabili di incidenti stradali o sul lavoro), di irritabilità, deficit della memoria, ecc. L’insieme di tali alterazioni, specie se associate anche ad obesità, a disturbi metabolici (diabete, ipercolesterolemia in particolare) e a malattie ischemiche cardiologiche e/o neurologiche preesistenti, determina un molto significativo aumento del rischio di incidenti vascolari acuti cardiaci o neurologici (infarto cardiaco, ictus cerebrale).

La diagnosi della malattia si effettua solo dimostrando la presenza e la frequenza di queste apnee ostruttive e di alcuni degli effetti correlati durante il sonno.

E’ necessario quindi eseguire un esame chiamato monitoraggio cardio-respiratorio notturno/polisonnografia, attraverso il quale si effettua la registrazione contemporanea, durante il sonno, dei movimenti respiratori, della presenza di russamento, della frequenza cardiaca, dello stato di ossigenazione del sangue. La tecnologia attualmente disponibile consente di eseguire questo esame comodamente al domicilio del paziente. Una volta eseguita la polisonnografia viene confermata la diagnosi e stabilito il livello di gravità della malattia.

Il trattamento dell’OSAS dipende certamente dalla gravità della malattia, ma anche dalle caratteristiche complessive del paziente, per cui si possono prospettare diversi percorsi, anche contemporanei. I gradi più lievi di malattia possono trovare beneficio già con il calo ponderale (se presente obesità) e con attività fisica regolare. Nelle forme lievi/moderate può risultare utile l’applicazione di un MAD (Mandibular Advancement Device), un apparecchio ortodontico che determina uno spostamento in avanti ed in basso della mandibola aumentando così lo spazio retrolinguale e riducendo la possibilità di ostruzione delle vie aeree. Ma nelle forme moderate/severe di OSAS il trattamento più efficace ad oggi è quello effettuato con la C-PAP (Continuous Positice Airway Pressure) una macchina-pompa che producendo una pressione positiva nelle vie aeree attraverso l’applicazione di una maschera nasale o facciale, ne impedisce l’ostruzione durante il sonno.

Dott. Guido Bustacchini